Ed eccoci di nuovo qui, leggermente demotivato insieme al tecnico cercai di capire quale era stato il problema che aveva portato a bruciare il motorino di avviamento. Non ci volle molto a capirlo, il sistema di accensione (la chiave per intenderci) a differenza di tutte le altre chiavi del mondo, quel giorno aveva deciso di non staccare dalla posizione di accensione e quindi ha fatto funzionare il motorino di avviamento per tutto il tempo della navigazione sino a Ciovo ed ecco il danno!
Per fortuna la società di charter, comprendendo che il problema dipendeva da loro si attivarono immediatamente e nel giro di qualche ora il nuovo motorino di avviamento era istallato a bordo e perfettamente funzionante, ma la chiave no! quella era fatta così e quindi dovevamo ricordarci di riposizionare manualmente la chiave in modo che staccasse il motorino di avviamento una volta acceso il motore.
Ormai erano le 17.00 e AVA era già sicuramente a destinazione, mentre noi avremmo dovuto affrontare altre 4 ore di navigazione. Decisi che era meglio rimandare la partenza al giorno successivo e così, già che c'era chiesi al tecnico di effettuare altre riparazioni di cui mi ero accorto durante la navigazione ma che non pregiudicavano il viaggio. Passammo così altre ore a sistemare la radio e il gps e finalmente alle 19 la barca era come nuova.
Ora era il momento del secondo aperitivo!!!! Si doveva ricominciare tutto da capo ma ora era ritornata la fiducia e la voglia di ripartire.
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lunedì 5 settembre 2011
Stop Forzato!
Dopo circa un ora di navigazione in direzione del Fanale di Ciovo avvistammo in prua la barca di Armando il quale ci aveva già informato di essersi fermato ad aspettarci e nel frattempo di aver fatto fare un bagno al suo Equipaggio.
Giunti a pochi metri tolsi motore per sfruttare l'abbrivio e avvicinarmi ad AVA il tanto che bastava a poter delineare gli ultimi particolari per la navigazione sino a Kaprije, prima tappa del nostro viaggio.
Appena portata la manetta del motore in posizione di "folle" però, un allarme acustico inizò a suonare e contemporaneamente vidi illuminarsi la spia dell'Olio motore illuminarsi. Impossibile! - penasi - avevo controllato attentamente tutti i livelli. Sarà stato un falso contatto - cercai di rassicurarmi -!
Spensi il motore e lo riaccesi, si mise in moto subito e tutto sembrava suffragare la mia ipotesi: niente allarme e niente spia!
Dopo una breve chiacchierata era giunto il momento di metterci in navigazione, la nostra meta ci attendeva e noi non potevamo fare tardi. E' agosto e il mare è peggio di un'autostrada.
Purtroppo però quello che prima era stato solo un allarme si tramutò in un problema... un problema davvero grande!
Intento a spiegare i fondamentali della vela al mio Equipaggio venni bruscamente interrotto dalle ragazze che si trovavano sedute in prossimità del vano motore, le quali dissero di sentire un forte odore di bruciato. Memore dell'allarme di prima immediatamente spensi il motore non potevo rischiare di bruciarlo, in quello stesso istante l'occhio andò a cadere proprio al vano motore coperto dalle scale che conducono sotto coperta. Da lì un leggero fumo bianco fuoriusciva e si disperdeva nell'aria e con lui tutte le mie imprecazioni.
Chiamai immediatamente Armando via radio informandolo del problema e in ben che non si dica era ormeggiato all'andana. Insieme ispezionammo il motore e lo controllammo fino al circuito di raffreddamento. Tutto sembrava in ordine, ma la puzza c'era e non era puzza di motore fuso... era odore di materiale elettrico bruciato.
Non potendo capire cosa fosse successo tentammo di riavviare il motore ma con nostra grande sorpresa nulla! Il blocchetto di accensione non dava alcun segno di vita come se anche quello avesse deciso di rompersi in quel momento.
Non rimaneva altro che avvisare la società di noleggio, mentre nella mia mente si aprivano scenari deliranti di giorni di vacanza persi in attesa di pezzi di ricambio o peggio di una barca nuova!
Ma il tempo per le riflessioni non c'era, la barca era senza mezzo di propulsione e la costa dell'isola di Ciovo si faceva troppo vicina. Urgeva una soluzione non potevo perdere tempo anche perchè stava cambiando la marea e il mare cominciava a far sentire la sua forze.
Decisi di allontanarmi a Vela, del resto ero su una barca a vela e QUELLO era il suo mezzo di propulsione. Dopo una serie di virate riuscii ad allontanarmi dalla scogliera e iniziai a dirigermi verso Spalato.
Circa un ora dopo, mentre Armando era ripartito per la nostra destinazione, un gommone della SunLife ci affiancò e sali a bordo un loro tecnico che dopo un breve controllo amaramente sentenziò: MOTORINO DI AVVIAMENTO BRUCIATO, è necessario rientrare in porto.
Il Vento però iniziava a calare, stava ruotando e questo non avrebbe facilitato un rientro a Vela per cui si decise di rimorchiare NAVIS con il gommone, ma con il mare formato non era affatto facile. Dopo circa 20 minuti il gommone con non poche difficoltà inizio il faticoso traino sino a Spalato, un viaggio di circa 2 ore al termine del quale mi ritrovai al punto di partenza!
OTTIMO INIZIO NO?!?
Giunti a pochi metri tolsi motore per sfruttare l'abbrivio e avvicinarmi ad AVA il tanto che bastava a poter delineare gli ultimi particolari per la navigazione sino a Kaprije, prima tappa del nostro viaggio.
Appena portata la manetta del motore in posizione di "folle" però, un allarme acustico inizò a suonare e contemporaneamente vidi illuminarsi la spia dell'Olio motore illuminarsi. Impossibile! - penasi - avevo controllato attentamente tutti i livelli. Sarà stato un falso contatto - cercai di rassicurarmi -!
Spensi il motore e lo riaccesi, si mise in moto subito e tutto sembrava suffragare la mia ipotesi: niente allarme e niente spia!
Dopo una breve chiacchierata era giunto il momento di metterci in navigazione, la nostra meta ci attendeva e noi non potevamo fare tardi. E' agosto e il mare è peggio di un'autostrada.
Purtroppo però quello che prima era stato solo un allarme si tramutò in un problema... un problema davvero grande!
Intento a spiegare i fondamentali della vela al mio Equipaggio venni bruscamente interrotto dalle ragazze che si trovavano sedute in prossimità del vano motore, le quali dissero di sentire un forte odore di bruciato. Memore dell'allarme di prima immediatamente spensi il motore non potevo rischiare di bruciarlo, in quello stesso istante l'occhio andò a cadere proprio al vano motore coperto dalle scale che conducono sotto coperta. Da lì un leggero fumo bianco fuoriusciva e si disperdeva nell'aria e con lui tutte le mie imprecazioni.
Chiamai immediatamente Armando via radio informandolo del problema e in ben che non si dica era ormeggiato all'andana. Insieme ispezionammo il motore e lo controllammo fino al circuito di raffreddamento. Tutto sembrava in ordine, ma la puzza c'era e non era puzza di motore fuso... era odore di materiale elettrico bruciato.
Non potendo capire cosa fosse successo tentammo di riavviare il motore ma con nostra grande sorpresa nulla! Il blocchetto di accensione non dava alcun segno di vita come se anche quello avesse deciso di rompersi in quel momento.
Non rimaneva altro che avvisare la società di noleggio, mentre nella mia mente si aprivano scenari deliranti di giorni di vacanza persi in attesa di pezzi di ricambio o peggio di una barca nuova!
Ma il tempo per le riflessioni non c'era, la barca era senza mezzo di propulsione e la costa dell'isola di Ciovo si faceva troppo vicina. Urgeva una soluzione non potevo perdere tempo anche perchè stava cambiando la marea e il mare cominciava a far sentire la sua forze.
Decisi di allontanarmi a Vela, del resto ero su una barca a vela e QUELLO era il suo mezzo di propulsione. Dopo una serie di virate riuscii ad allontanarmi dalla scogliera e iniziai a dirigermi verso Spalato.
Circa un ora dopo, mentre Armando era ripartito per la nostra destinazione, un gommone della SunLife ci affiancò e sali a bordo un loro tecnico che dopo un breve controllo amaramente sentenziò: MOTORINO DI AVVIAMENTO BRUCIATO, è necessario rientrare in porto.
Il Vento però iniziava a calare, stava ruotando e questo non avrebbe facilitato un rientro a Vela per cui si decise di rimorchiare NAVIS con il gommone, ma con il mare formato non era affatto facile. Dopo circa 20 minuti il gommone con non poche difficoltà inizio il faticoso traino sino a Spalato, un viaggio di circa 2 ore al termine del quale mi ritrovai al punto di partenza!
OTTIMO INIZIO NO?!?
Domenica... e si salpa!! Destinazione Kaprije
Le 7 del mattino, l'Equipaggio é pronto, la barca anche!
Ciurma si salpa!
Mollati gli ormeggi di poppa e di prua lentamente NAVIS si allontana dal pontile in direzione dell'Isola di Kaprije di fronte a Sibenik. Il timone tra le mie mani sembrava uno strumento musicale e il rumore del motore le sue note.
Due brevi manovre e l'uscita è stata perfetta.
L'appuntamento con AVA la barca di Armando il Capo Skipper, salpata da Kastela ci attendeva alla punta dell'Isola di Ciovo.
Superata la barriera fragi-flutti con prua 240° dopo circa 1 miglio abbiamo virato a sinistra con prua 310° in direzione del fanale Ciovo, ancora ignari di quello che sarebbe accaduto da lì a pochi minuti!
Ciurma si salpa!
Mollati gli ormeggi di poppa e di prua lentamente NAVIS si allontana dal pontile in direzione dell'Isola di Kaprije di fronte a Sibenik. Il timone tra le mie mani sembrava uno strumento musicale e il rumore del motore le sue note.
Due brevi manovre e l'uscita è stata perfetta.
L'appuntamento con AVA la barca di Armando il Capo Skipper, salpata da Kastela ci attendeva alla punta dell'Isola di Ciovo.
Superata la barriera fragi-flutti con prua 240° dopo circa 1 miglio abbiamo virato a sinistra con prua 310° in direzione del fanale Ciovo, ancora ignari di quello che sarebbe accaduto da lì a pochi minuti!
Il primo aperitivo!
Come consuetudine a bordo delle barche durante la crociera una cosa non può mai mancare: L'APERITIVO!!!
E così nel rispetto delle tradizioni il nostro primo aperitivo Domenica sera al porto di Spalato, brindando alla voglia di mollare gli ormeggi e di aprire le Vele alla nostra avventura!
E così nel rispetto delle tradizioni il nostro primo aperitivo Domenica sera al porto di Spalato, brindando alla voglia di mollare gli ormeggi e di aprire le Vele alla nostra avventura!
Spalato... ore 11.30, finalmente!
Dopo 12 ore di viaggio, tra mille problemi e tanto tanto traffico, finalmente abbiamo parcheggiato la nostra auto all'ACI marina di Spalato.
In un istante la fatica era scomparsa, la mia unica preoccupazione era quella prendere quanto prima la nostra barca. Non vedevo l'ora di vederla!
Il proto quel giorno era brulicante di persone, tanti giovani che come noi si attendevano le varie società di charter per fare il check-in. Tra me e me realizzai che di gente a cui piace andare per mare ce ne è davvero tanta.
Dopo aver pagato il parcheggio per le due settimane (ben 140 euri!!!!!) mi sono fiondato nell'ufficio della SunLife charter, dove una giovane ragazza dopo aver sbrigato tutte le pratiche burocratiche mi ha chiesto in un inglese quasi perfetto di attendere una loro chiamata per poter fare il check-in.
Finalmente alle 17.30 circa l'attesa era finita! A passo veloce (a dire il vero ad un passo che era molto più simile ad una corsa) ho percorso tutto il molo "D" fino ad arrivare davanti a LEI: "NAVIS" il nostro Elan 384i.
La sua poppa si stagliava davanti ai miei occhi in tutta la sua bellezza, con le sue due sedute al giardinetto che contraddistinguono gli Elan, e il suo timone pieghevole per facilitare il passaggio in pozzetto a barca ferma.
Pochi minuti ancora e un giovane in maglietta arancione mi si presenta davanti con le chiavi di NAVIS e i suoi documenti. Subito dopo, con la frenesia che contraddistingue i check-in (i check-out sono molto più lenti...poi capirete il perché), ci muovevamo sopra e sottocoperta scoprendo tutte le caratteristiche e le dotazioni della braca.
10 minuti dopo ero ufficialmente lo skipper di NAVIS!!!!
www.aci-club.hr/marina.asp?ma=split
In un istante la fatica era scomparsa, la mia unica preoccupazione era quella prendere quanto prima la nostra barca. Non vedevo l'ora di vederla!
Il proto quel giorno era brulicante di persone, tanti giovani che come noi si attendevano le varie società di charter per fare il check-in. Tra me e me realizzai che di gente a cui piace andare per mare ce ne è davvero tanta.
Dopo aver pagato il parcheggio per le due settimane (ben 140 euri!!!!!) mi sono fiondato nell'ufficio della SunLife charter, dove una giovane ragazza dopo aver sbrigato tutte le pratiche burocratiche mi ha chiesto in un inglese quasi perfetto di attendere una loro chiamata per poter fare il check-in.
Finalmente alle 17.30 circa l'attesa era finita! A passo veloce (a dire il vero ad un passo che era molto più simile ad una corsa) ho percorso tutto il molo "D" fino ad arrivare davanti a LEI: "NAVIS" il nostro Elan 384i.
La sua poppa si stagliava davanti ai miei occhi in tutta la sua bellezza, con le sue due sedute al giardinetto che contraddistinguono gli Elan, e il suo timone pieghevole per facilitare il passaggio in pozzetto a barca ferma.
Pochi minuti ancora e un giovane in maglietta arancione mi si presenta davanti con le chiavi di NAVIS e i suoi documenti. Subito dopo, con la frenesia che contraddistingue i check-in (i check-out sono molto più lenti...poi capirete il perché), ci muovevamo sopra e sottocoperta scoprendo tutte le caratteristiche e le dotazioni della braca.
10 minuti dopo ero ufficialmente lo skipper di NAVIS!!!!
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